"Il Balsamico ha bisogno di cure e amore"
La rubrica "I modenesi" della Gazzetta di Modena accoglie il racconto di Ermes Malpighi: a cura di Arianna de Micheli, foto di Diego Camola.
"Una volta si diventava maggiorenni a 21 anni, era il 1966 e io mi sono messo in proprio nel commercio di lamiere in ambito siderurgico. Ora la Modensider è di mio figlio Marco mentre Massimo, il secondo, è presidente dell'acetaia di famiglia Malpighi. Io tra l'altro sono tra i fondatori del Consorzio nonchè maestro degustatore AED. Con Massimo siamo arrivati alla quinta generazione e lui è davvero perfetto per reggere le redini dell'Acetaia, la sua passione - che va di pari passo con la competenza - ha superato ogni nostra aspettativa. Io e mia moglie ci siamo sposati giovani, abbiamo lasciato liberi i nostri figli di seguire la propria indole e ora siamo circondati da nipoti, tutti maschi tranne una splendida ragazzina, ancora alle prese con gli studi. Ai tempi della mia gioventù investivo qualche ricavo dal commercio delle lamiere nella passione di famiglia: sono riuscito ad avere una trentina di botti. Ora l'Acetaia Malpighi ne vanta tremila ed io, nei panni di maestro della comunità europea, faccio consulenza nelle case di oltre cento famiglie, persone che amano questo prodotto unico. Inoltre mi sono inventato di "tenere a balia" alcune batterie in cerca di un ricovero. Certo, il balsamico ha bisogno di cure e amore.
La storia della nostra famiglia? L'incipit è il 1850 quando Pietro Malpighi, trisnonno di Massimo, trasmette al figlio Augusto la ricetta per produrre il vero e genuino "Aceto naturale". Ma può anche darsi che gli esordi siano precedenti. Noi infatti risultiamo tra i primi discendenti di quel Marcello Malpighi bolognese che fu illustre scienziato. Metà modenesi, metà bolognesi insomma. Per me la cosa più importante è che nel momento in cui ti alzi al mattino devi essere contento di andare al lavoro e non mi spiace affatto che i miei figli gestiscano attività diverse. Sul lavoro non esistono segreti, devi dare per ottenere e non tenerti le cose per te. Una volta la gente sgobbava tanto ma trovava sempre il tempo per scambiarsi due battute, per interessarsi l'uno dell'altro, per metterci un po' di amore. La vita è un battito di ciglia che ne pretende tanto di amore. E l'amore non è mai una sottrazione bensì una continua somma che non smette mai di crescere. E io vi voglio bene".